Inaugura mercoledì 10 dicembre presso la Galleria Corals la mostra dal titolo “La forma delle cose: tre visioni del Giappone contemporaneo” a cura di Greta Zuccali, con gli artisti Ohgita Katsuya, Ohsumi Hideo e Takeo Ikegami.
Un’esposizione che offre un’affascinante esplorazione del Giappone contemporaneo attraverso la sensibilità di tre maestri invitati a confrontarsi con l’orizzonte dell’Occidente europeo.
Ispirandosi al pensiero di Suzuki Daisetsu, eminente studioso del buddhismo Zen, la mostra si articola intorno ai quattro principi fondamentali dell’armonia (wa), riverenza (kei), purezza (sei) e tranquillità (jaku), elementi essenziali per comprendere il rapporto tra spirito e forma, tra interiorità e manifestazione materiale. Come ricorda Daisetsu, lo Zen insegna a cogliere lo spirito e a trascendere la forma, ma al tempo stesso “non smette mai di ricordarci che lo spirito si esprime solo attraverso le forme”.
È da questa consapevolezza che prende avvio il dialogo tra le opere dei tre artisti in mostra.
Ohsumi Hideo affida al vento il ruolo di co-creatore delle proprie installazioni. Con un meccanismo stabilizzatore ponderato al centro, le installazioni di Ohsumi Hideo creano un’estetica di equilibrio che si dispiega con grazia in una danza quando viene attivata dalla forza naturale di una raffica di vento.
Le opere “si muovono con il vento”, rivelando la fragile armonia della natura e dando corpo al concetto di 間 (ma) lo spazio sospeso dell’attesa, del respiro, della pausa che unisce e separa al tempo stesso. Nell’oscillazione lieve delle sue strutture, Ohsumi cattura l’impercettibile, restituendo allo spettatore la poetica dell’istante e del divenire.
Ohgita Katsuya, invece, costruisce un dialogo con la luce attraverso la materia del vetro. I suoi lavori, trasparenti e vibranti, riflettono e assorbono la luminosità naturale in un gioco di rimandi che trasfigura il paesaggio quotidiano da lui osservato, case, montagne, pioggia, mare, stelle, in una dimensione contemplativa. Le sue opere diventano soglie visive dove la luce si espande, evocando un senso di quiete e armonia che avvolge lo spazio espositivo.
Sul piano pittorico, Takeo Ikegami traduce la medesima tensione verso l’equilibrio naturale nel linguaggio dell’inchiostro. La sua pittura nasce dall’incontro tra gesto spontaneo e rigore compositivo, esplorando quella sottile linea tra controllo e casualità. Attraverso la tecnica del tarashikomi e l’uso calibrato delle scale di grigio, Ikegami costruisce immagini in cui il tempo si deposita in strati successivi, una vera e propria stratificazione dell’inevitabile, dove l’imprevisto diventa parte integrante della forma. Le sue opere, sospese tra simbolismo antico e ironia contemporanea, restituiscono allo sguardo la profondità meditativa del segno.
Tre visioni, tre linguaggi, un unico respiro: la mostra diventa così un luogo di incontro tra Oriente e Occidente, tra materia e spirito, tra il gesto e il silenzio che lo precede.
La presenza dell’artista Takeo Ikegami è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’art consultant Andrea Zardin.
Artisti
Oshumi Hideo
Nasce a Sendai, in Giappone, nel 1955. Nel 1980 si diploma presso l'Università delle Arti di Tokyo, completando successivamente il corso magistrale nel 1982, anno in cui la sua tesi di laurea viene acquistata dall'istituzione stessa, riconoscimento significativo del valore del suo lavoro.
La sua carriera espositiva si distingue per una presenza costante sia in Giappone che a livello internazionale. Tra le mostre personali più rilevanti si ricordano quella del 2022 ad Art Taipei presso la Feihwang Gallery a Taiwan, e l'esposizione del 2019 al Tokyo Garden Terrace Kioicho. Sul fronte delle mostre collettive, Ohsumi ha partecipato a rassegne di rilievo come la 24ª UBE Biennale nel 2011, importante competizione di scultura a livello nazionale. Nel 2016 prende parte al Kaohsiung International Steel & Iron Art Festival a Taiwan, evento dedicato all'arte del ferro e dell'acciaio. Negli anni Ottanta la sua ricerca sulla scultura cinetica lo porta a esporre in contesti internazionali significativi, come la mostra "Images Du Futur" a Montreal nel 1988.
Utilizzando un'ingegneria di precisione, l'artista calcola e sperimenta con la relazione tra teorie funzionali e inerzia per evocare una moltitudine di dinamiche propulse dal vento che danno vita ai vari componenti metallici assemblati con cuscinetti. I cambiamenti nell'energia cinetica degli oggetti creano fenomeni fisici episodici di inerzia. Il dinamismo in continua evoluzione dell'opera sottolinea i sottili cambiamenti nella natura resi visibili allo spettatore.
Ohgita Katsuya
Nasce nel 1957 a Kawachi-nagano, nella prefettura di Osaka. La sua formazione artistica si concentra sul vetro e sui metalli: nel 1980 si diploma presso il Kanazawa College of Art nel corso di fusione dei metalli, per poi approfondire la tecnica del vetro presso il Tokyo Glass Art Institute tra il 1983 e il 1985.
Un momento cruciale della sua carriera arriva nel 1991, quando partecipa all'importante mostra collettiva “WORLD GLASS NOW '91” presso l'Hokkaido Museum of Modern Art, dove riceve il prestigioso Premio del museo. Questo riconoscimento consolida la sua posizione nel panorama dell'arte del vetro giapponese. Tra il 1995 e il 1996 compie un periodo di studi in Europa grazie al sostegno della Goto Memorial Foundation, esperienza che arricchisce la sua ricerca artistica.
Nel 1997 il suo lavoro riceve un'importante visibilità mediatica attraverso il programma televisivo della NHK "Deep into inside to Light", dedicato interamente alla sua opera. A partire dal 1999 inizia una collaborazione continuativa con gallerie private in Giappone.
Tra le mostre più significative degli ultimi anni si segnala “Shape of Light” del 2018, una personale presso il prestigioso TOYAMA GLASS ART MUSEUM di Toyama, uno dei principali musei dedicati all'arte del vetro in Giappone. Nel 2022 realizza “Image Home”, un progetto a due con l’artista Max Chen ad Hakone, mentre nel 2024 espone a Taipei nella mostra “THE RIME” insieme a Nan Kai Chao. Nel 2025 è protagonista dell’esposizione “Glass and ceramic poets” al Mashiko Museum of Ceramic Art, dove il suo lavoro sul vetro dialoga con le ceramiche di Akira Miyazawa.
Takeo Ikegami
Takeo Ikegami nasce nel 1964 a Nagano, in Giappone. Dopo aver conseguito la laurea presso l’Università delle Arti di Tokyo nel 1989, completa gli studi post-laurea nella stessa istituzione nel 1991. Nel 1999 fa ritorno alla sua città natale, dove inizia a dedicarsi pienamente alla ricerca artistica e alla produzione pittorica, sviluppando un linguaggio personale che unisce sensibilità contemporanea e profonda attenzione alla tradizione estetica giapponese.
Nel corso della sua carriera, Ikegami ha ottenuto numerosi riconoscimenti.
Le sue opere sono state presentate in numerose esposizioni in Giappone e all’estero. Tra le principali mostre personali si ricordano quelle presso la Galleria Irohani (2019, 2021) e la mostra alla Ginza Gallery “Bi no Kigen” (2022). Ha inoltre partecipato a esposizioni collettive internazionali, tra cui la selezione del Concorso Arte Milano nel 2016, che lo ha portato a esporre nel capoluogo lombardo.
Oggi Takeo Ikegami continua la sua attività artistica a Nagano, dove vive e lavora, approfondendo una poetica che dialoga con la natura, la memoria e la spiritualità del quotidiano.
Corals Gallery
Via Evangelista Torricelli 21
20136 - Milano
info@coralss.it
https://www.instagram.com/coralsartgallery/
Opening 10 Dicembre 2025
h. 18:30 – 21:00
Apertura al pubblico dal 11 al 30 Dicembre 2025
Lunedì - Venerdì dalle ore 15:00 alle 19:00
Apertura fuori orario su appuntamento
Domenica chiuso
Chiusura Natalizia: dal 24 al 28 Dicembre
Ingresso gratuito